“Federico Fellini, mentre stava preparando con l’aiuto di Ennio Flaiano la sceneggiatura de “La dolce vita”, s’imbatté in questo nome nelle pagine in cui il romanziere inglese George Gissing aveva raccontato un suo viaggio “Sulla Riva dello Ionio”, composto molto prima, ma tradotto solo nel 1957. Gli piacque il cognome di un albergatore catanzarese nominato nel libro, certo Paparazzo, anche per il suono che in qualche modo ricorda lo scatto di una macchina fotografica, e lo applicò a uno dei tre fotografo rappresentati nel film.
Il cognome (sotto le forme di “Paparazzo” e “Paparazzi”) non è raro in Calabria, e ripete probabilmente un cognome greco, “Papasaratsis”, che letteralmente significa “prete solitario”. “
Bruno Migliorini, “Parole e storia. Fogli di Vocabolario”.
Il termine indica il fotografo invadente e spregiudicato che insegue personaggi famosi per fotografarli di sorpresa, specialmente durante la loro vita privata. Il paparazzo lavora per giornali di gossip e scandalistici.