…Mangerete polvere,
cercherete d’impazzire
e non ci riuscirete,
avrete sempre il filo
della ragione che vi
taglierà in due.
Ma da queste profonde
ferite usciranno
farfalle libere.
Alda Merini
L’entomologia è una disciplina antichissima che studia gli insetti: il loro stile di vita, di cosa si nutrono, come sono fatti e quali sono le loro peculiarità. Moltissimi entomologi, o in alcuni casi addirittura semplici collezionisti e appassionati, hanno contribuito alla scoperta di nuove specie.
Tra tutti gli esapodi, quelli che suscitano maggiore fascino e allo stesso tempo le peggiori fobie (come, ad esempio, la papilofobia) sono senza dubbio le farfalle, che appartengono alla famiglia dei lepidotteri. Questi esseri effimeri hanno una storia e una simbologia davvero notevole.
Consideriamone innanzitutto l’etimologia, come vuole la tradizione venusiana di questo blog.
Farfalla in greco antico si dice ψυχή, termine chiave di tutta la filosofia greco-romana, in quanto indica la funzione vitale del respiro. Psyché è l’anima. È la mente, è il cuore.
In una delle più note fiabe greche, Psiche era una fanciulla bellissima dotata di ali di farfalla. Contrariamente alla scultura a lei dedicata di Antonio Canova, in cui ad avere le ali è soltanto Amore. Dobbiamo spostarci quindi dal Louvre a Firenze per trovare la nostra fanciulla alata, la melanconica “Psiche abbandonata” di Pietro Tenerani.
Questa rappresentazione è interessante perché ci permette di collegarci al tema dell’amore e dell’eternità, indissolubilmente legati al loro opposto, la morte.
Nella favola di Amore e Psiche narrata da Apuleio, la fanciulla è costretta, per riconquistare il suo amore, dopo che ne aveva tradito la fiducia, a superare diverse prove, tra cui scendere negli Inferi e chiedere a Proserpina, la regina del mondo dei morti, di mettere in un vaso un po’ della sua bellezza, che avrebbe dovuto consegnare ad Afrodite. Ma ancora una volta, Psiche disobbedisce, apre il vaso destinato alla dea, e all’istante cade in un sonno profondo, come morte, da cui solo il suo Amore potrà risvegliarla rendendola immortale.
Amore e Morte, ἔρως καὶ θάνατος sono come scriveva in versi Leopardi:
“Fratelli, a un tempo stesso, Amore e Morte
Ingenerò la sorte. […]”
e per questo individuati dalla psicologia (di ascendenza freudiana) come le pulsioni che governano la vita dell’uomo. Il termine “psicologia” ha il significato letterale di “studio dell’anima”, o anche “studio della farfalla”. E’ come se la natura, attraverso la vita delle farfalle, avesse svelato all’uomo il mistero stesso della vita.
Nel corso delle sue metamorfosi, la farfalla attraversa quattro fasi nel suo breve ciclo di vita: è uovo, bruco, crisalide e poi di nuovo insetto, capace di volare. Il bruco racchiuso nel bozzolo ha di per sé un significato ermetico. Per questa ragione nelle culture orientali e occidentali la farfalla resta il simbolo di trasformazione, rinascita e libertà, spesso anche associata agli spiriti dei morti e dunque capace di stabilire un contatto tra mondi. Nella civiltà micenea si usava incidere gigantesche farfalle sui dischi d’oro delle tombe, come fossero una sorta di messaggeri spirituali.
Anche l’alchimia, considerata come la scienza il cui primo fine era quello di trasformare i metalli in oro, ha dedicato gran parte delle sue ricerche allo studio delle farfalle; questo per la loro natura mefistofelica, capace di assumere sembianze diverse, trascendendo i limiti spazio-temporali terreni.
È diffusa ancora oggi in Grecia la credenza secondo cui l’anima dei defunti assuma proprio la forma di una farfalla.
Curiosità:
Esistono alcune farfalle africane che si nutrono di lacrime di animali come tartarughe e coccodrilli e anche lacrime umane! Necessitano infatti di sodio e sali minerali che trovano e bevono dalle palpebre delle loro “vittime” dolcemente addormentate.
Farfalle che si nutrono delle lacrime di una tartaruga e di un coccodrillo
[fonte: https://www.keblog.it/tag/lacrimofagia/]
Quali esseri più affascinanti delle farfalle potrebbero farlo?
Alessandra Busacca
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