Porto Rafael

Il vento pare acquietarsi. Il porticciolo è silenzioso. I lampioncini in ferro battuto diffondono la loro luce gialla sulle case bianche, sui dolci fichi d’India a grappoli e sulle bouganville fucsia a semicerchio sulla piazza. Porto Rafael è tutto qui: un gioiello in una piccola baia della Costa Smeralda.

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Ph. Alessandra Busacca, Piazzetta di Porto Rafael

La storia della sua fondazione è ormai leggenda perché frutto della visione onirica di un ricco ed eccentrico personaggio di origine spagnola: Rafael Neville, conte di Berlanga y del Duero, e figlio del regista Edgar Neville che vantava amicizie come quelle con Charlie Chaplin e Picasso. 

Il giovane Rafael, però, animo inquieto, lascia la Spagna durante la guerra civile preferendo viaggiare in Marocco, Inghilterra e Francia; si trasferisce alla fine degli anni ’50 a Parigi. Suo padre aveva progetti specifici per il figlio: desiderava che si laureasse alla Sorbona in architettura e che iniziasse a mettere la testa a posto, smettendo di gironzolare.
Rafael, al contrario, s’innamora della vita bohémienne parigina e preferisce diventare un ballerino nella compagnia di Josephine Baker. 
E come biasimarlo! Per dirlo con le parole di Hemingway: “se hai avuto la fortuna di vivere a Parigi da giovane, dopo, ovunque tu passi il resto della tua vita, essa ti accompagna perché Parigi è una festa mobile.”  Una festa, un inno alla vita, che il conte voleva continuare a vivere anche fuori Parigi per l’appunto.

E qui torniamo al leggendario sogno, quello che si manifestò prima della fondazione del villaggio che prende il suo nome.
Rafael disse: “ ho sognato un regno tutto mio in una baia e sette isole incantate con una piazzetta e poche case bianche”. Da quel momento il conte iniziò la caccia di quel luogo, senza avere idea di dove potesse trovarsi, quando finalmente lo individuò in Sardegna, tra Palau e Santa Teresa.

L’insediamento di Porto Rafael nasce, infatti, all’inizio degli anni ‘60, grazie al lavoro di architetti e imprenditori del luogo su direttive del conte, che dopo aver acquistato, nel 1962, due ettari di terreno, costruisce la sua “casita” sul mare con vista Arcipelago della Maddalena. 
Nell’unica graziosissima piazza sorsero presto come funghi alcuni dei locali più “in” dell’epoca e punti di riferimento per modelle, intellettuali, personaggi dello spettacolo, artisti, imprenditori e nobili da tutto il mondo. Il più famoso era la discoteca Gatto Volpa. 

orto Rafael

Party a Porto Rafael (anni ‘80), foto alla foto di Angelo Mereu

Il jet set internazionale si riuniva però in agosto in attesa della festa dell’anno, che cadeva il 21 del mese, il giorno del compleanno di Rafael, quando una lunga tavolata veniva imbastita al centro della piazza a cui potevano sedere indistintamente Alberto di Monaco, Cindy Crawford, Giorgio Armani e Claudia Schiffer. Il fotografo Angelo Mereu ne immortalò la vivacità grazie al suo sodalizio con il conte. Ricordiamoci che erano già gli anni ‘80: internet era appena nato, era caduto il muro di Berlino, era la reazione a un periodo cupo e fortemente politicizzato. Lo stile di vita puntava principalmente all’esteriorità e allo svago. È il decennio della tecnologia, dell’esagerazione e del narcisismo. 

Ma che ne è oggi dell’antico splendore e della movida di Porto Rafael? Di sicuro, a ricordo di una festa mobile, rimane la targa nella piazzetta che cita il motto del conte, “sognare è vivere”, e la chiesetta dedicata a Santa Rita da Cascia, la patrona degli artisti e delle cose impossibili.

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Ph. Alessandra Busacca, Targhetta a Porto Rafael con il motto del conte

Alessandra Busacca

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