Questa intervista vuole indagare il percorso artistico di due musicisti emergenti, ma già attivi nel panorama dello show business: Alberto Bazzoli e Gianni D’Amato. Ci troviamo davanti a un fenomeno anacronistico particolare: i nostri due musicisti riprendono lo stile degli anni ’70 non solo dal punto di vista musicale, ma anche da quello stilistico, scegliendo di indossare pantaloni a zampa e camicie con i bottoni slacciati sul petto. Il duo lavora insieme già da parecchi anni con la band “The Portofinos” che accompagna dal 2014 Alessandro Ristori. Noi li incontriamo oggi per conoscere il loro ultimo progetto: “Superpop” (#Superpop2020).
1. Ciao ragazzi! Mini BIO per chi non vi conosce.
Abbiamo una formazione diversa, ma entrambi ci occupiamo di musica.
Alberto Bazzoli (1990, Bologna) è cresciuto a Forlì, ma ha studiato pianoforte prima privatamente e poi al Conservatorio di Ferrara, dove si è diplomato in piano jazz.
Gianni d’Amato (1996, Faenza) ha studiato Filosofia a Bologna approfondendo il percorso musicale privatamente. Ci siamo trovati subito bene a comporre insieme e da lì è nata la nostra prima collaborazione, concretizzata con il disco “Superpop”.
2. E voi due come vi siete incontrati? Un aneddoto interessante è che Alberto era l’insegnante di piano di Gianni…
Sì effettivamente è stato un incontro fortuito. Forse ci saremmo però comunque conosciuti perché siamo della stessa zona.
3. Interessante. Questo è il vostro primo progetto artistico insieme?
Sì, ma abbiamo altri brani in previsione a cui stiamo lavorando.
Il vinile RPM di “Superpop” di Alberto Bazzoli e Gianni D’Amato
(il cui EP è disponibile su iTunes)
4. Parlatene brevemente.
“Superpop” è un EP che contiene due singoli, “Love Me” e “Monaco”, incorniciati da due brani strumentali. “Love Me” si concentra sul tema dell’amore e cerca di esprimere questo sentimento come appare alle persone, a volte semplice, a volte complesso, a volte universale. La scelta minimale del testo non è dettata da svogliatezza compositiva, ma vuole comunicare di questo sentimento il suo aspetto meno tattile e più empatico.
“Monaco” invece è un brano che parla di divertimento in maniera poli-linguistica e onirica. I toni sono ispirati alla vita sognata e vissuta della belle époque di Monaco (Montecarlo). Come diciamo spesso noi, Montecarlo è un “dream” e chi ha la possibilità e la capacità di poterlo immaginare, al di là delle apparenze, lo può vivere anche se i suoi tempi d’oro sono finiti (forse).
In questo primo lavoro volevamo mettere in luce la radice degli anni ’70 che amiamo. Il concetto su cui si basa “Superpop” è, sia nella musica sia nei video, rielaborare gli elementi iconici della storia culturale occidentale con i suoi esotismi, dal suo inizio fino alla fine del ‘900.
5. Un progetto ambizioso… pensate di essere riusciti ad arrivare al pubblico?
Speriamo. Di sicuro possiamo dire che la nostra musica è di facile fruibilità, però come tutte le cose a lungo ragionate ha più piani di lettura. Perciò chi vuole fermarsi al primo ascolto può apprezzarlo, chi invece ha voglia di approfondire può scoprire che alcuni dei nostri estetismi non sono poi così infondati.
6. Voce suadente “sex e champagne” come cita una recensione di Internazionale?
Sì esattamente. Citiamo volutamente tutta una discografia storicizzata di riferimento per le voci femminili stile “sex e champagne”. Questo cliché è da noi molto amato e non è mai tramontato se pensiamo ad artisti come Lana Del Rey, Vendredi sur Mer o Miss Keta, che hanno voci riconducibili a questo stilema.
7. Chi o che cosa vi ha ispirato maggiormente nella creazione del disco?
Le ispirazioni sono tante e ognuno di noi ha le sue.
8. Una che condividete?
Sicuramente la musica pop francese dell’epoca, ma anche di adesso, che mostra un revival disco-music. Oltre a questo la musica classica, vista soprattutto per la scelta di utilizzare strumenti classici, come nel nostro caso gli archi.
9. Qual è l’elemento secondo voi essenziale per affermarsi nel mondo musicale di oggi?
Avere stile. Avere contenuti e fare le cose in un certo modo, senza badare troppo alle mode.
10. Spring on Venus è a conoscenza di un evento che avete organizzato per il lancio di “Superpop”, naturalmente prima dell’uscita del nuovo decreto di ottobre. Quali sono oggi le vostre preoccupazioni?
Le nostre preoccupazioni riguardano il possibile non ritorno alle vecchie care abitudini, che seppur a volte sbagliate, ci stavano tanto a cuore.
Ph. Greta Cavaliere. Gianni D’Amato e Alberto Bazzoli brindano con una coppa di champagne al lancio di “Superpop”, il loro primo album insieme, al Club Venus di Milano
13. Per esempio?
Per esempio mescolarsi con la gente a bere e fare tardi, viaggiare e partecipare a eventi numerosi dove non si sa mai chi o che cosa puoi trovare.
14. Siete aperti a collaborazioni con altri artisti o preferite restare nel vostro?
Certo. Per l’uscita di “Superpop” ci siamo avvalsi della collaborazione di diverse persone e amici che si occupano di arte e comunicazione, ognuno nel proprio campo. Tra questi, Alessio Vitelli, illustratore romano che si è occupato delle grafiche di album e poster.
Soprattutto in futuro ci piacerebbe lavorare con artisti provenienti dal mondo della musica o facenti parte delle discipline performative e figurative, questo per ampliare lo spettro d’interesse e rendere il tutto il più inclusivo possibile.
E per il momento è tutto. Vi continueremo a seguire! Grazie per l’intervista e “keep rocking”.
Alessandra Busacca