Fly me to the moon
and let me play among the stars,
let me see what spring is like on Jupiter and Mars…
“Fammi vedere com’è la primavera su Giove e su Marte”, così cantava Frank Sinatra nel celebre brano “Fly me to the moon”, trasportandoci immediatamente su altri pianeti, in contesti lontani e diversi, che evocano atmosfere suggestive.
E su Venere, invece, come si presenterà la primavera?
Noi la immaginiamo come fecondo spazio creativo.
La Venere di “Spring on Venus” è il pianeta più luminoso visibile ad occhio nudo, è la stella del mattino e della sera, ed è al contempo la dea dell’eros, modellata di marmo pario o fluttuante su una conchiglia il cui movimento increspa le onde del mare.
“Spring on Venus” accoglie tutte queste suggestioni e sboccia tutto l’anno, per ricordarci che una rinascita è sempre possibile e anzi necessaria.
Per ricordarci che ogni momento è quello buono per rifiorire, per rinnovarsi, per ripartire.
“Spring on Venus” è terreno fertile di confronto, è cornucopia sempre rigonfia e strabordante di idee e di ispirazioni diverse.
E’ uno spazio eterogeneo e corale, perché siamo intimamente convinti che varietà e diversità siano sempre sinonimo di arricchimento.
E’ un luogo di condivisione, sostrato di continui processi generativi, dove le culture vengono osservate e valorizzate in tutte le loro molteplici sfumature.
In altre parole, sondiamo strade diverse col fine di incontrare nuove opportunità di fioritura.
E allora impugnate il cannocchiale, armatevi di curiosità, mantenete aperta la mente e immergetevi nella lettura!
Benvenuti su un altro pianeta.
Le frontiere si spostano e i confini sono mobili. […] Le sole “frontiere” che non cambieranno mai sono quelle del corpo umano e ciò che esso prova se esse sono violate.
(Antonio Tabucchi, Viaggi e altri viaggi)